martedì 26 novembre 2013

CAPURSO, CITTA' DEL LIBRO / VALERIO MASSIMO MANFREDI


Maria Squeo, consigliere comunale, consegna a Manfredi
il dono del Comune: un'opera di Michele Gregorio che
mostra il Re del Tempo
Grandi scrittori alla D'Addosio. La biblioteca sempre più al centro della vita culturale di Capurso. Stasera il colpo l'ha fatto il Presidio del libro Cartesio: ospite Valerio Massimo Manfredi l'archeologo-scrittore-divulgatore, che ha parlato dei suoi due volumi su Ulisse.
Ho seguito l'evento per le pagine della Cultura della Gazzetta del Mezzogiorno.

Capurso - Il mare. Forse più dello stesso Ulisse, è il mare il protagonista della saga che Valerio Massimo Manfredi ha dedicato a Odisseo. E che è giunta alla seconda puntata de "Il mio nome è Nessuno", intitolata "Il ritorno" (Mondadori, 2013, 331 pagine, 19), seguito de "Il giuramento".
Dell'eroe omerico lo scrittore emiliano ha parlato a Capurso, nella biblioteca comunale "D'Addosio", nell'ambito della rassegna letteraria Il Presidio del libro - Cartesio (Capurso, Cellamare, Triggiano e Valenzano), coordinato da Rosella Santoro. E proprio la Santoro (insieme alla quale sono intervenuti la preside del Cartesio di Triggiano, Maria Morisco e il sindaco di Capurso, Francesco Crudele) ha ricordato la partecipazione di Manfredi al Libro Possibile di Polignano questa estate e annunciato che anche Lo scudo di Thalos, dopo L'Ultima legione (con Ben Kingsley e Colin Firth), diventerà un film, una coproduzione italo-americana.
<Era un mondo violento, una civiltà violenta, quella dell'Età del bronzo, non regolata da organismi internazionali che all'epoca non c'erano. Ma è la contraddittorietà, la multiformità di Odisseo ad imporlo come uno dei personaggi più ricchi di fascino di tutti i tempi. Di Ulisse - ha ricordato l'autore di Alexandros - hanno parlato Virgilio e Dante, Joyce e Borges, Pascoli e Kavafis>.
Ma poi c'è il mare. Con i suoi mostri, con le sue sirene, con i suoi inganni e i suoi ciclopi. <Il liquido elemento tenta di appropriarsi della nave e degli uomini del re di Itaca>. Non riuscendoci, nonostante l'odio pervicace di Poseidon, <il suo più terribile nemico>.
Manfredi firma autografi
Più volte il settantenne archeologo si sofferma sulla galassia delle piccole comunità in contatto e in lotta tra loro. Comunità popolate di guerrieri. E l'assedio di Troia è a suo parere il primo conflitto mondiale. Che fa dire a più d'uno "quanto c'è costata quella guerra".
<Omero è il principio testuale dell'Occidente, nelle sue parole c'è l'avvento della civiltà>. Ulisse si presenta a casa sua, a Itaca, dopo lunghi anni di guerra sotto le mura di Ilio, dopo lunghi anni di mare, e dopo il viaggio più fascinoso e avventuroso di tutti i tempi, trova un mondo al collasso, in disfacimento, nonostante le meraviglie dei Feaci di Alcinoo. Ma il suo ritorno è un'oscura profezia. E, dopo una serie di vicende laddove i versi di Omero (e ancor più le pagine di Manfredi) si trasformano in un noir. Fino alla tragedia e all'eccidio finali, con la strage dei Proci pretendenti al trono del re creduto morto.
Da sinistra, Rosella Santoro, Valerio M. Manfredi,
Francesco Crudele e Maria Morisco
Manfredi è affabulatore, oltre che scrittore che, attraverso la formula del romanzo storico (definizione aspramente contestata: i due volumi della saga di Nessuno per l'archeologo-scrittore-divulgatore sono ricerca, analisi scientifica), diviene grande divulgatore capace di coinvolgimenti anche complessi come quelli dei ragazzi a cui il Presidio Cartesio fa espresso riferimento.

Con Manfredi la D'Addosio ha ospitato un altro grande scrittore. E venerdì, nell'ambito de "Il libro parlante", ce ne sarà un altro: interverrà infatti il meridionalista Pino Aprile (l'autore del celebre Terroni e, da ultimo, de Il Sud puzza) che converserà con il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Francesco Costantini.

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