Questo articolo-intervista è stato pubblicato qualche giorno fa sulle pagine dello Sportbarese de La Gazzetta del Mezzogiorno.
TERLIZZI - Sembrava un mito,
un al lupo al lupo, una boutade in cui tutti i patron del pallone di Puglia
sono attori abili e incontestabili: me ne vado, lascio tutto, non mi meritano,
non mi aiutano e che credono di aver trovato il ricco scemo o la mucca da
mungere? Minacce a vuoto, dimissioni ventilate ma mai rassegnate. Al primo gol
tutto tornava come prima. Stavolta, Salvatore "Titti" D'Alesio e
stato di parola. Se n'e andato. E non certo socchiudendo la porta. La
formalizzazione della cessione del titolo e avvenuta giovedì sera nello studio
del notaio-patron, a Terlizzi, in pieno centro. Quando Gianluca Frascati, uno
dei collaboratori più stretti sul fronte calcio di D'Alesio, e presidente agli
atti della Federcalcio, ha firmato l'accordo con i subentranti, pare che
l'ormai ex numero uno rossoblu non sia
riuscito a trattenere le lacrime.
<Non dormo da alcune notti, sogno i gol di Manzari, l'abbraccio dei tifosi,
lo striscione di quando sono venuto a Terlizzi come vicepresidente del Monopoli.
Ho gli incubi della tante maleparole che mi sono state dette, delle botte prese
a Cerignola. Un pezzo della mia vita finisce e non poteva continuare, non
c'erano più le condizioni>.
Salvatore "Titti" D'Alesio |
La nuova leadership ha
chiesto espressamente di non rendere noti i nomi. Scelta stramba in un mondo di
apparenze e apparizioni. Il nuovo Terlizzi chiederà la deroga per giocare a
Trani. I dirigenti sono imprenditori della città marinara. <Posso dire che
una prima trattativa era stata condotta con la cordata guidata da Michele Danza
che poi ha rilevato il Real Modugno. I nuovi dovevano convivere coi vecchi soci
terlizzesi. Ma la trattativa s'e subito arenata sul nome del tecnico>. A
Terlizzi si puntava sulla conferma di Benny Costantino, i baresi
"portavano" Michele Carella, che in rossoblu vinse la Promozione nel
2008.
Il divorzio tra D'Alesio e il
Terlizzi arriva dopo una stagione turbolenta. Che tuttavia ha rischiato di
portare la squadra in D. Dopo un finale effervescente, con gli uomini contati e
la coppia Sasanelli-Costantino in panchina al posto i Pino Giusto, Tenzone e
soci hanno sfiorato il colpo al "Miramare", teatro della finale
playoff regionale col Manfredonia.
Ninni Gemmato |
Deluso il sindaco di
Terllizzi Ninni Gemmato: <Non e una bella notizia. Ma ho la coscienza a
posto - dice il primo cittadino, visto spesso alla stadio Comunale -. Abbiamo
provato a parlare con i nuovi imprenditori, senza risultati concreti. Avevo
chiesto che sottoscrivessero, insieme al trasferimento del titolo sportivo,
l'impegno a giocare a Terlizzi, com'era giusto che fosse. Non ho avuto più
notizie, e per questo sono sinceramente contrariato, anche se tutto sommato
spero che la situazione possa ancora evolvere in senso positivo>. Se invece
la città dei fiori dovesse restare senza calcio? <Beh, mi piacerebbe che si
ripartisse da zero, come accaduto dodici anni fa. E magari con un calcio più
attento ai giovani terlizzesi, concepito con meno risorse e più lungimiranza>.
D'Alesio rilevò il club nel
2002, in Terza. Da allora ha scalato tutte le categorie dei dilettanti
regionali, fino all'Eccellenza conquistata nel 2008. Con tre playoff persi, i
rimpianti sono d'obbligo: <Quello più grande resta la finale di Bisceglie
con quel gol di Persia al 94' subito in condizioni assurde>. Forse quel
giorno comincio il lungo addio formalizzato il 25 luglio. Fatti e misfatti che,
assicura il notaio, finiranno in un libro <piccante e provocatorio> che
uscirà a fine estate per i tipi dell’editore Nicholaus.
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