HO INIZIATO UNA COLLABORAZIONE - CHE INVERO CONFESSO DI SPERARE CHE DIVENTI PROFICUA - CON IL SITO "ORAVGIAGGIANDO.IT" (http://www.oraviaggiando.it/) - IL MIO PRIMO VIAGGIO GASTRONOMICO DA INVIATO MOLTO POCO SPECIALE E' STATO A CESENATICO
RISTORANTE TITON – CESENATICO (FC)
SINTESI
Il Titon è uno dei ristoranti più noti e antichi di
Cesenatico, che propone una cucina tradizionale di mare con qualche moderata
innovazione. Ubicato in un’antica
palazzina del seicento, è frequentato da una clientela alla ricerca di
tranquillità in un ambiente familiare ma dove la professionalità in cucina è
molto alta e le materie prime utilizzate sono di primissima scelta. Si affaccia
sul porto canale di Cesenatico, uno dei luoghi più frequentati della nota località
balneare adriatica e, con un conto medio di circa 35/37 euro, permette di
assaporare un pasto tutto a base di ottimo pesce locale cucinato dal bravo chef
Claudio Malpezzi, dai solidi studi alberghieri e che annovera un’importante
esperienza a Cannes presso lo chef Roger Vergè.
STORIA
Anche quando ha sostituito il ditone (“titon”, in romagnolo)
con il fiaschetto del vino, si è continuato a soprannominarlo Titon. Erano
altri tempi: si suonava, si beveva, l’osteria era un ritrovo dove farsi un
bicchiere e stramaledire padroni e governi. E sbeffeggiare Titon che, tra un
sorso e l’altro, imperterrito, tornava bambino succhiandosi il pollice.
Oggi il Titon è uno dei ristoranti più noti della zona. E l’anno
prossimo compie sessant’anni. È una delle più vecchie licenze di Cesenatico:
risale appunto al 1954. <L’abbiamo rilevato nel 2008 – spiega Massimo
Malpezzi -. Io e Alexandra lavoriamo in sala. Mio fratello Claudio e mio padre
Alberto stanno in cucina. Lui, mio padre dico, per tutti qui è “lo chef”. È
stato socio del Caminetto di Milano Marittima, dove ha lavorato per
quarant’anni. Fino a quando non ha deciso che era tempo di svolte e di aiutare
noi figli a inventarci una strada>.
AMBIENTE
Il Titon (www.titon.it) non si rivolge a una clientela specifica. Anche se
la tradizione è dura a morire. Il senso ce lo spiega Maplezzi: <I clienti,
in linea di massima, hanno superato la cinquantina. E possono essere ascritti
ad una fascia medio-alta. Ciò significa anche che il nostro è un posto che fa
di tranquillità e genuinità le armi migliori L’accoglienza è la stessa per
tutti: aria familiare, ma al contempo, professionalità altissima>.
Titon, se proprio si deve dare una definizione, propone una
cucina tradizionale di mare, con qualche innovazione, qua e là. I crudi, per
esempio, sono innovativi rispetto alla tradizione romagnola.
Il cuoco è il fratello di Massimo, Claudio. Solidi studi
alberghieri, si è formato a Castrocaro e poi vanta uno stage a Cannes, con il
guru Roger Vergé. Ha dalla sua una grande fortuna: avere un “assistente” che è
al tempo stesso il suo maestro. Il padre Alberto. “Lo chef”, appunto.
Con una base di pesce di rilievo, il piatto più apprezzato
dagli avventori è un risotto: <Dove il pescato non si vede – spiega Malpezzi
-. Il brodetto di paganelli, un pesce povero da esca, viene passato al setaccio
e il brodo, l’umore, viene utilizzato per un risotto rosso. Ha grandi
estimatori. Ma anche qualche detrattore a cui proprio non piace l’uso del
pomodoro>. Poi, del pesce in padella, scampi con fagioli dell’Alto
Casentino, calamaretti fritti. E si fa in “casa” il pane: straordinario quello
al nero di seppia.
Cesenatico ha un importante mercato ittico. Tappa obbligata,
dunque. Per il resto, ci si rivolge ai piccoli produttori locali. L’importante
è <che abbia un requisito essenziale: la qualità>.
Massimo viaggia spesso, anche grazie ad una attività legata
al cicloturismo che lo porta spesso negli Stati Uniti, che ama moltissimo, a
cominciare dalla sua seconda patria, il Colorado. E proprio a un americano
potrebbe descrivere il Titon: <Una palazzina del Tardo Seicento, con
soffitto in legno e travi a vista. L’ambiente elegante può dare un po’ di
soggezione, ma poi tutto passa. C’è una sala più grande, una più riservata ,
con il camino, un cortile interno con dehor e, sul davanti, una pedana coperta
sul canale>.
DEGUSTAZIONE
Un menù degustazione non può prescindere, almeno in inverno,
da una zuppettina, tanto per cominciare. Gli assaggi in attesa dei primi piatti
vanno dal tonno scottato alla cipolla di Tropea alle mazzancolle al sale, dai
sardoncini marinati alla cesenaticense all’insalata di mare. Dopo il risotto al
Titon, un must della casa come si accennava, una zuppa di mare con cozze,
vongole e frutta di mare. Quindi, la parmigiana di melanzane con pesce: un
piatto che ha vinto anche un premio. La conclusione è affidata a un semifreddo
ai fichi caramellati. La media del conto è tra i 35 e i 37 euro.
Il Titon ha 120 coperti. Obiettivo dei Malpezzi padre e
figli è allargare, se non proprio conquistare, la fascia dei trenta-quarantenni.
La vicinanza al Municipio di Cesenatico e la presenza di
salette che possono ospitare – e spesso lo fa – incontri post-prandiali. Sia
che riguardino l’amministrazione pubblica, che organizzazioni private per
piccoli meeting da unire al buon cibo.
Cesenatico è una stazione balneare della Riviera Romagnola.
Caratterizzata dalla presenza di una serie di canali. E proprio sul
“porto-canale” sorge il Titon. La cittadina, che conta poco meno di trentamila
abitanti, può essere il campo-base per un tour da Rimini a Riccione, da Milano
Marittima a Gabicce. Cesenatico è sede di un corso di laurea in Acquacoltura e
Ittiopatologia del Polo universitario di Cesena che fa capo alla gloriosa
Università di Bologna.
Il Titon in estate è aperto tutte le sere, sabato, domenica
e festivi anche a pranzo. In inverno lavora molto la domenica mezzogiorno e
spesso la domenica sera, oltre che il lunedì, è chiuso. <Offriamo solo pesce
fresco – precisa Massimo Malpezzi - e la domenica va esaurito quasi sempre>.
A febbraio è aperto solo dal venerdì alla domenica.
Le foto sono tratte dal sito Internet del ristorante
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