Secondo alcune interpretazioni, Nichel deriva dal modo
svedese di individuare una persona da poco, un folletto, un ragazzo irrequieto.
Quel nome era “Nicolaus”. E di Nichel s’è parlato nella terra di Nicola. Al
Majorana di Bari s’è parlato infatti di intolleranze alimentari. E in
particolare di quella che pare essere una delle più insidiose, quella al
nichel, appunto. Il nichel è contenuto in un gran numero di alimenti. A tale
intolleranza Tiziana Colombo ha dedicato un libro, “Nichel. L’intolleranza? La
cuciniamo!” (Silvana Editrice, €20,00). Dell’opera prima della blogger lombarda
si è parlato nell’auditorium del polivalente del San Paolo. Coinvolti i ragazzi
dell’alberghiero che hanno potuto apprendere alcuni segreti dell’arte di
arrangiarsi tra i fornelli quando si hanno a disposizione ben pochi
ingredienti.
Al seminario sono intervenuti, oltre all’autrice e al
vicepreside Lorenzo Griglia, che ha portato i saluti della dirigente, Paola
Petruzzelli, Sandro Romano dell’Accademia di gastronomia storica, Andrea
Ricciato che al Majorana insegna Scienze degli alimenti, e Alessio Tosatto,
biologo nutrizionista. Non poteva mancare il cooking-show: da un latoMAurizio
De Pasquale, chef pasticciere che ha preparato una mousse di mele, dall’altra
Alessandra Barbone che ha preparato un classico della cucina pugliese, le
orecchiette. Si tratta di due delle centoundici ricette contenute nell’opera
prima della 53enne Colombo: <Salute e gusto, anche nel caso di intolleranza
al nichel, possono anzi debbono andare di pari passo. E vi assicuro, il
risultato è molto apprezzabile>.
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