Su un giornale locale lessi qualche tempo fa un po' di storie a proposito del servizio postale a Capurso. Interessanti vicende del tempo che furono. L'invenzione dell'home banking e la diffusione della telematica applicata alle comunicazioni, mi tengono lontano da un luogo che ho frequentato a lungo per molti anni. Per anni sono stato titolare della casella postale 10. Qui trovavo (a volte sì, a volte no) la mia copia della Gazzetta. Qui, i pensionati, per anni, cominciavano a far coda il giorno della pensione, dalle quattro del mattino. A volte litigando, a volte raccontandosi fatti, a volte imprecando contro il governo e il comune. Così, tanto per mostrare che erano vivi. Chiesi un giorno a uno di loro - mi pare si chiamasse Luigi - il perché non aspettassero qualche giorno per prendere la pensione senza code oppure non se la facessero domiciliare sul conto corrente: no, figlio - rispose Michele in dialetto -: perché se io nel frattempo me ne vado allo scaricaturo, la pensione se la deve riprendere la previdenza sociale? Meglio che se la godono i figli miei. Qualche volta fanno i mascalzoni, un nipote è un po' magabbond, ma gli voglio bene. Meglio che se le prendono loro quelle quattro lire che ci danno.
Sono tornato all'ufficio postale - furono costruiti sul finire degli anni Ottanta, tutti uguali. Spettacolo osceno. L'area all'esterno non viene pulita da non so quanti mesi: aghi di pino rinsecchiti dappertutto, a formare una coltre scivolosa e fastidiosa. Cartacce e sporcizia in ogni angolo: il vento dei giorni scorsi s'è divertito a mulinare i rifiuti. Anche l'interno dell'ufficio non mostra un panorama diverso: dappertutto, sul pavimento, fanno bella mostra di sé i tagliandi con i numeri salvacode. Qualcuno si lamenta a voce alta della lentezza degli impiegati, qualcun altro protesta per gli interessi troppo bassi. In alto, su una specie di scaffale, sono esposti libri best-seller, prodotti vari, persino giocattoli. Si possono acquistare a rate telefoni e tablet. Tutto dà l'idea di essere confuso, sporco, disordinato. Gli impiegati - ne sono convinto, ne conosco qualcuno - soffrono anch'essi.
Si stava meglio quando si stava peggio? Certo, in via Lattanzio, con Emanuele, le pretese erano quelle che erano. Ma almeno c'era un po' più di pulizia. Lo sconcio della posta di via Epifania era ancora molto lontano.
vorrei segnalare questo video su youtube
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=dzp1ipHZ95M