domenica 13 ottobre 2013

MALALA CHE VOLEVA ANDARE A SCUOLA

Il premio Nobel per la pace, com'è noto, è stato assegnato all'Organizzazione che si occupa della ricerca e della messa in sicurezza delle armi chimiche. E' un organismo dell'Onu. Vi appartengono quelle stesse nazioni che hanno dichiarato di possedere armi chimiche, dagli Stati Uniti all'Iran alla Russia. Un premio che non comporta assunzioni di grandi responsabilità da parte della commissione per il Nobel. Che avrebbe potuto scegliere, per esempio, Malala Yousafzai. La ragazza pakistana (huffington post) ha parlato all'assemblea delle Nazioni Unite il giorno del suo sedicesimo compleanno. I talebani l'hanno massacrata solo perché lei insisteva per andare a scuola. Al Palazzo di vetro di New York s'è presentata con il velo appartenuto a Benazir Bhutto, pasionaria e premier del Pakistan.
Ma gli svedesi hanno preferito, come l'anno passato per la Commissione Europea, un organismo internazionale. Così come scelsero di dare un premio alle potenzialità quando lo assegnarono a Barack Obama. Il presidente Usa li ha ripagati con la voglia pazza di sparare al siriano. Qualcuno dice che si è trattato solo di un diversivo per distrarre gli americani dagli effetti disastrosi del cosiddetto shutdown. In fondo, meglio vedersi arrivare una bara avvolta nella bandiera a stella e strisce e sentirsi eroi, piuttosto che una busta paga vuota come vuote sono le casse federali e sentirsi poveri. 

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