LA PAGINA DELLO SPORTBARESE DE LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, HA OSPITATO, GIOVEDì 10 OTTOBRE, LA STORIA DI DARIO DRAGO, UN ALTRO DEI NOSTRI CALCIATORI MIGRANTI
Il treno per la Svizzera è partito ieri sera. Come ogni
giorno. Stavolta porta (anzi, riporta) nella patria del cioccolato e delle
banche un emigrante molto particolare. <A trent’anni sto bene fisicamente,
ritengo di essere ancora in grado di giocare a certi livelli. In Svizzera ho
ancora ottimi agganci. Lì possono darmi la possibilità di continuare a fare il
professionista>. Dario Drago ha la strada segnata. Che porta a Yverdon-les-Bains.
Il calciatore barese è convinto di poter nuovamente giocare nella Challenge
League, la Serie B della Confederazione. In Svizzera, d’altro canto, ha giocato
a lungo. <Dopo la stagione di Avezzano, in D, nel 2006 – racconta Drago -,
trovai il modo per accasarmi prima al Baulmes, quand’era in C, poi nello
Schaffausen. Sono stati mesi difficili. Poi, finalmente, è arrivato il
contratto con il Losanna>. Nella compagine romanda 90 presenze e 26 gol tra
il 2007 e il 2010. <Costruirono la squadra che li avrebbe riportati in Super
League e in Europa. Sono stati anni bellissimi. Poi sono passato al Baulmes e
quindi, per motivi personali, ho dovuto lasciare la Svizzera>. Nell’estate
2011 non resiste alle sirene di Salvatore De Lorenzis, patron del Racale. I
salentini d’Eccellenza provano a far tremare la Puglia senza riuscirci. Drago va
7 volte a segno. Dopo una fugace apparizione nel Verbano, <questa estate non
è stata la migliore – ricorda -. Ero convinto di poter giocare in Italia.
Purtroppo, soprattutto tra i dilettanti, non ci sono più certezze. Il calcio è
cambiato in peggio e io non mi ci ritrovo. Un’offerta seria è arrivata da
Agostino Divella, a Mola>. Proprio quel Divella che, tra il 2002 e il 2005,
aveva scommesso sull’attaccante più veloce di Puglia, che aveva sfondato con la
Rappresentativa di Placella e Cannone in Sicilia. <Bella avventura, con Gepi
Pugliese (esterno sinistro passato dal Noicattaro al Varese in B, quindi al Verona, sempre nella serie cadetta). A Divella e a Sergio Notariale, uno dei migliori allenatori che ho
avuto, devo molto>.
Eppoi c'è il capitolo Bari. Sarà pure presuntuoso, ma Dario è convinto che con Ciccio Caputo avrebbe formato una coppia da 20-30 gol. <Non lo nego: ho aspettato a lungo una telefonata che non è mai arrivata. Mi dispiace. Veramente>.
Torniamo al Mola di oggi. Perché no? <Non vorrei passare
per presuntuoso. Ritengo di poter ancora giocare ad alti livelli. La velocità
c’è tutta, la voglia ancora di più>. Da buon migrante del calcio, Drago
torna a cercar fortuna nel pallone con la croce bianca. Che è fondamentalmente
diverso dal nostro. <C’è molta meno pressione. È molto seguito, soprattutto
dagli emigranti italiani, turchi e slavi, ma non sei assillato come in Italia
fino alle serie inferiori. E poi si dà spazio ai giovani. C’è una cultura sportiva
che consente ai più giovani di giocare anche nella massima serie. Vedi Basilea,
in Champions: tanti giovani, senza preoccupazioni e con buoni risultati>.
In Eccellenza Molfetta o Andria? Oppure Mola? <Tifo Mola
anche perché ho tanti amici, tra cui Giulio Mastrolonardo. Ma la squadra più
forte è l’Andria. Con Ragno troverà prima l’amalgama. È squadra tutta nuova, ci
vuole un po’ più di tempo. Per il resto, Molfetta è forte. Con Renato Bartoli
(difensore centrale della Libertas, ndr) ho fatto l’intera trafila nel Bari. Mi
farebbe piacere vederla promossa in D>.
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