lunedì 24 giugno 2013

I POETI / DUE

Ho scoperto per caso Wislawa Szymborska (credo si legga Visuava Simborsca). La poetessa polacca ha scritto versi di straordinaria intensità. Ti ringrazio, cuore mio: / mi sono svegliata di nuovo / e benché sia domenica, / giorno di riposo, / sotto le costole / continua il solito viavai prefestivo (da Al mio cuore, di domenica).
Nel discorso di ringraziamento per aver ricevuto il premio Nobel nel 1996, disse fra l'altro: "Il mondo, qualsiasi cosa noi ne pensiamo, spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza di fronte a esso, amareggiati dalla sua indifferenza (...) questo mondo è stupefacente".
Un'altra lirica la poetessa polacca la dedica nientemeno che a Hitler: E chi è questo pupo in vetrina? / Ma è Adolfino, il figlio dei signori Hitler! / Diventerà forse un dottore in  legge / o un tenore dell'Opera di Vienna? / Di chi è questa manina, di chi, e gli occhietti, il nasino? / Di chi il pancino pieno di latte, ancora non si sa: / d'un tipografo, d'un mercante, d'un prete? / Dove andranno queste buffe gambette, dove? / Al giuardinetto, a scuola, in ufficio, alle nozze, / magari con la figlia del borgomastro? (...).

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